Ormai lo scrolling è diventato il gesto simbolo della nostra epoca. Quel movimento automatico del pollice che scorre sullo schermo è entrato nella routine di quasi tutti noi, così naturale e ripetuto da non richiedere neanche più consapevolezza. Eppure, più lo faccio, più mi accorgo di quanto sia estenuante, psicologicamente e fisicamente.
È da parecchio che mi sono immersa nel mondo dei fidget, spinta prima dalla curiosità e poi da un interesse sempre più autentico. Negli ultimi anni se ne parla tantissimo: i fidget sono ovunque, usati da adulti e bambini, per divertimento, per noia, per scaricare la tensione o per aiutare la concentrazione. Hanno tanti scopi diversi e, in alcuni casi, vengono utilizzati anche come supporto per persone neurodivergenti, per esempio con ADHD, autismo o forte ansia.
Che bei tempi quelli analogici.
Più andiamo avanti nell'era digitale piu rimpiango quella analogica. Sono figlia degli anni 90, sono cresciuta in un'era a cavallo tra il prima e il dopo la tecnologia e ho assistito al sempre più crescente cambiamento e quello che comporta. Ma andiamo per gradi.
Tornare a scrivere sul blog dopo un po’ di tempo è sempre un piacere, soprattutto riprendere questa rubrica! Oggi voglio parlarvi di un grande classico, uno di quei giochi senza tempo che ci accompagnano da generazioni: il solitario. In particolare, vi porto la mia esperienza con Lovely Solitaire, un’adorabile versione per iOS ispirata al Klondike Solitaire, sviluppata da Gobo.

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